
La saga di Harry Potter è celebre per la sua trama intricata e ricca di dettagli che si rivelano solo alla rilettura. Tra i più affascinanti elementi narrativi ci sono gli Horcrux, oggetti in cui Lord Voldemort ha nascosto frammenti della sua anima per raggiungere l’immortalità. Quello che molti lettori non notano è come J.K. Rowling abbia abilmente introdotto ogni Horcrux fin dai primi libri, molto prima che il concetto stesso venisse spiegato. Ancora più sorprendente è come in ogni libro Harry si trovi, in un modo o nell’altro, in prossimità di almeno un Horcrux.
La Presenza Silenziosa in Ogni Libro
La Coppa di Tassorosso – La Pietra Filosofale
La coppa di Tassorosso nei sotterranei di Gringotts
Quando Harry visita per la prima volta la banca dei maghi, Hagrid preleva un misterioso pacchetto dalla camera blindata 713, descrivendo Gringotts come “il posto più sicuro al mondo, a parte forse Hogwarts”. Questa affermazione anticipa il motivo per cui Voldemort avrebbe scelto proprio Gringotts come nascondiglio per la coppa di Tassorosso. Inoltre, la descrizione delle camere blindate più antiche e protette, appartenenti alle famiglie di maghi purosangue, preannuncia la camera dei Lestrange dove l’Horcrux sarà effettivamente nascosto. Sebbene Harry non sia fisicamente vicino alla coppa in questo libro, si trova nello stesso edificio dove essa sarà custodita, stabilendo una connessione che si realizzerà completamente nei libri successivi.
Il Diario di Tom Riddle – La Camera dei Segreti
Il diario di Tom Riddle che possiede Ginny Weasley
Il secondo libro presenta il primo Horcrux effettivo della serie, anche se i lettori non sanno ancora cosa sia realmente. Il diario è descritto come un oggetto che “risponde” a chi vi scrive, possiede una personalità propria e può addirittura prendere il controllo di una persona. Harry non solo entra in contatto diretto con questo Horcrux, ma interagisce con esso, scrivendo nel diario e vedendo i ricordi di Tom Riddle. Alla fine, è proprio Harry a distruggerlo con la zanna del Basilisco, senza sapere che sta eliminando un frammento dell’anima di Voldemort.
Harry Potter – Il Prigioniero di Azkaban
Harry stesso come portatore involontario di un frammento dell’anima di Voldemort
Dovremo aspettare ancora le battute finali della saga per scoprire che anche Harry è un Horcrux e che quindi, quando guarda se stesso sull’altra sponda del lago di Hogwarts, si trova in prossimità di frammento dell’anima di Voldemort. Quando lancia il Patronus contro i dissennatori nell’atto finale del terzo libro, Harry quindi non salva solo se stesso e Sirius. Infatti, Harry salva anche quel frammento d’anima che il mago oscuro ha posto involontariamente dentro di lui. Quali diverse direzioni avrebbe preso la trama se i dissennatori avessero succhiato l’Horcrux-Harry in quel momento?
L’Anello dei Gaunt – Il Calice di Fuoco
L’anello dei Gaunt vicino alla casa dei Riddle a Little Hangleton
Nel quarto libro visitiamo per la prima volta Little Hangleton, il villaggio dove vivevano i Riddle. Attraverso i ricordi nel Pensatoio, veniamo a conoscenza della famiglia di Voldemort e dei Gaunt, suoi antenati materni. L’anello con la pietra nera, che sarà rivelato essere un Horcrux, viene menzionato come un cimelio di famiglia dei Gaunt, discendenti di Salazar Serpeverde. Sebbene Harry non veda fisicamente l’anello in questo libro, si trova nel cimitero di Little Hangleton, a poca distanza dalla casa dei Gaunt dove l’anello è stato nascosto. Inoltre, durante la resurrezione di Voldemort, Harry è in presenza di Nagini, un altro Horcrux, creando una doppia connessione con i frammenti dell’anima del Signore Oscuro.
Il Medaglione di Serpeverde – L’Ordine della Fenice
Il medaglione di Serpeverde nascosto a Grimmauld Place
Durante la pulizia di Grimmauld Place, Harry e i suoi amici trovano “un pesante medaglione che nessuno riusciva ad aprire”. Questo oggetto, apparentemente insignificante, è in realtà l’Horcrux di Serpeverde, sostituito nella caverna da R.A.B. (Regulus Arcturus Black). Harry tiene letteralmente in mano l’Horcrux senza riconoscerlo, e per settimane vive nella stessa casa dove esso è nascosto. La presenza del medaglione così vicino a Harry crea una tensione narrativa invisibile, specialmente considerando che l’Horcrux contenuto in Harry stesso potrebbe in qualche modo “risuonare” con quello nel medaglione.
Il Diadema di Corvonero – Il Principe Mezzosangue
Il diadema di Corvonero nella Stanza delle Necessità
Nel sesto libro, quando Harry nasconde il libro del Principe Mezzosangue nella Stanza delle Necessità, nota “un busto di pietra di un vecchio mago con una parrucca e ciò che sembrava una tiara ammaccata”. Questo oggetto, descritto quasi casualmente, è in realtà il diadema perduto di Corvonero, un altro Horcrux. Harry passa letteralmente accanto all’Horcrux e persino lo usa come punto di riferimento per ritrovare il suo libro. La Rowling inserisce l’oggetto in piena vista, ma in un contesto che lo rende irriconoscibile per Harry e per il lettore, creando uno di quei momenti di brillante anticipazione che si apprezzano solo alla rilettura.
Nagini – I Doni della Morte
Nagini camuffata come Bathilda Bagshot a Godric’s Hollow
L’ultimo libro rivela Nagini come Horcrux, ma il serpente è presente fin dal quarto libro come fedele compagno di Voldemort. Nel settimo libro, Harry si trova faccia a faccia con Nagini quando il serpente si camuffa nel corpo di Bathilda Bagshot a Godric’s Hollow. In questa scena inquietante, Harry è simultaneamente in presenza di due Horcrux: Nagini e se stesso. La tensione è amplificata dal fatto che Nagini cerca di trattenere Harry fino all’arrivo di Voldemort, creando una situazione in cui tre frammenti dell’anima del Signore Oscuro (quello in Nagini, quello in Harry e Voldemort stesso) stanno per riunirsi.
La Maestria Narrativa di J.K. Rowling
La genialità della Rowling sta nell’aver disseminato indizi sugli Horcrux in tutta la saga, creando una rete di connessioni che attraversa i sette libri. Ancora più impressionante è come abbia orchestrato la narrazione in modo che Harry si trovi sempre, in ogni libro, in prossimità di almeno un Horcrux, spesso senza rendersene conto. Questa continua vicinanza crea un sottile filo conduttore che lega insieme l’intera saga.
Questa tecnica narrativa non solo premia i lettori più attenti, ma invita anche a rileggere i libri precedenti con una nuova consapevolezza. Gli Horcrux rappresentano quindi non solo un elemento cruciale della trama, ma anche un esempio perfetto di come costruire un universo narrativo coerente e stratificato, dove ogni dettaglio ha un significato che si rivela nel tempo.
La prossima volta che rileggerete la saga di Harry Potter, prestate attenzione a questi dettagli nascosti: potreste scoprire che gli Horcrux erano sempre stati lì, in attesa di essere trovati, proprio come nella ricerca che Harry, Ron ed Hermione intraprendono nell’ultimo libro. E forse noterete anche come Harry, inconsapevolmente portatore di un frammento dell’anima di Voldemort, sia stato costantemente attratto verso gli altri frammenti dispersi, come se l’anima spezzata cercasse di riunirsi.